Il giovane Francesco Manuel Bongiorno sta per giocarsi col vecchio Rogers una delle tappe più prestigiose del giro. Uno dei troppi spettatori che si esibiscono davanti alle telecamere lo spinge rischiando di farlo cadere. Bongiorno perde il ritmo e la tappa. Come carattere non è uno dei più tranquilli del gruppo e all’arrivo ti aspetti un plotone di parolacce e imprecazioni. Invece ai microfoni commenta: “Forse il tasso alcolemico era troppo alto“. L’ha presa bene.
Mese: Maggio 2014
Il capo degli industriali
Il ruolo del capo degli industriali è quello di parlare. Quello in carica, che aveva una squadra di ciclismo, che ha detto di essere come Freire, quando parla dice bisogna fare questo, speriamo che si faccia quest’altro, e io invece penso speriamo di non vedere più un finale di corsa come quello della Roubaix del 1996, che si dice l’abbia dettato lui per telefono, e anche se poi ha smentito comunque non ha convinto nessuno.
Cav
Bravo relativo
“Bravissimo Cadel Evans, in difficoltà anche oggi.” (Silvio Martinello)
Ma pure Tonkov
Warpaint
Leggere una recensione più che positiva e un’interessante intervista. Cercare su internet e fare la loro conoscenza attraverso il video di Elephants. Ascoltare i loro dischi, così difficili da trovare (e poi l’industria discografica si lamenta che non vende), in cui è come sentire insieme dark e shoegaze e trip hop, Siouxsie e Cocteau Twins e Blonde Redhead, Bjork e Emiliana Torrini, Raincoats e Massive Attack. Questo è il percorso col quale si può arrivare a ritenere le Warpaint il gruppo più entusiasmante della prima metà degli anni 10. E penso che ci sarei arrivato anche ascoltando solo la musica, senza guardare le figure.
Rododendri
Per un cittadino come me il rododendro era solo un fiore che stava nei vecchi libri di scuola. E lì l’avevo dimenticato. Finché questa tappa, passando per l’Oasi Zegna, non ne ha mostrati tanti e tanto colorati che qualsiasi mazzo di fiori avessero offerto al vincitore non poteva sembrare che misera cosa al confronto.
Europa
Gli sceicchi possono permettersi di ingaggiare i migliori ciclisti per le loro corse. Possono permettersi di farle inserire nel World Tour (e così la qualità dei partecipanti è garantita a priori). Ma tutti i loro soldi non potranno mai rendere una corsa in mezzo al deserto del Qatar o alle architetture tamarre di Dubai più affascinante di una attraverso le Fiandre.
Oropa
Dj Oss
Nell’ambiente del ciclismo quasi ci si meraviglia quando qualche corridore riesce a trovare il tempo e la costanza di prendersi una laurea, come per esempio hanno fatto Pinotti e Pozzovivo. Però pure diventare espertoni di musica, come Daniel Oss, non è una cosa da niente, e richiede tempo e applicazione, e lui non è uno che se ne esce con i soliti nomi noti. Altro che Cunego e i suoi Doors, che quello sono capaci tutti. Intendo capaci di citare i Doors, ovviamente, non di vincere un Giro e tre Lombardia, che tantissimi firmerebbero per vincere la metà (cioè? mezzo Giro e un Lombardia e mezzo?)