LA ZERIBA SUONATA – comunque giallo

Quando nel 1986 uscì Element Of Light di Robyn Hitchcock questa Raymond Chandler Evening mi piacque subito molto. A cercare di capire il testo non so quanto c’entri il libro giallo, qui in versione pocket, però ci sono pure delle foglie gialle che cadono in spirali dal cielo, e quindi del giallo c’è comunque.

Un’inchiesta dell’Ispettore Bartleby

Poiché la Zeriba illustrata non vuole essere da meno di nessuno, se in estate si porta molto il giallo, anche la Zeriba vi propone il suo, per di più breve, così non vi fa perdere tempo.

Un’inchiesta dell’Ispettore Bartleby

La mattina del solstizio d’estate la Signora Nippers telefonò alla polizia visibilmente agitata, si fa per dire perché per telefono non puoi mica vedere se quello dall’altro capo è agitato, e urlò che al risveglio aveva trovato suo marito Mister Turkey visibilmente morto, disteso accanto a lei nel letto come l’aveva lasciato la sera prima di addormentarsi, ma con un pugnale nella schiena che la sera prima non c’era. Nel quartiere la coppia era molto chiacchierata, si diceva che quel pollo di Turkey, grande grosso e fesso, ma ricco, si era fatto abbindolare da quella ex spogliarellista, che l’aveva sposato per soldi, e gli metteva le corna senza che lui se ne accorgesse; soliti pettegolezzi, gelosie, pregiudizi. Il caso fu affidato all’Ispettore Bartleby, che arrivò sommessamente sul luogo del delitto, mentre altri poliziotti erano indaffarati nei rilievi del caso. Il Sergente Gingernut gli andò incontro e gli indicò i vari presenti, poi gli chiese: Vuole interrogare la moglie, unica testimone? L’Ispettore rispose: Avrei preferenza di no. Il Sergente allora gli chiese se voleva sentire il maggiordomo, la domestica e il giardiniere, ma Bartleby rispose: Avrei preferenza di no. Il Sergente si illuminò in viso, perché uno della scientifica aveva una torcia in mano  e nella confusione gliel’aveva puntata in faccia, e disse: Ispettore, ci risulta che il defunto aveva altri eredi; vuole che li convochiamo? E Bartleby rispose: Avrei preferenza di no. In quel momento si trovò a passare il medico legale e il Sergente gridò, come se volesse fermare una corriera che stava partendo: Vuole sentire il parere del medico? E Bartleby, guardandosi le scarpe, disse:  Avrei preferenza di no. Il caso fu archiviato.

LA ZERIBA SUONATA – la festa di quale musica?

In un anno ci sono 365 giorni e credo almeno 730 giornate mondiali di qualche cosa, che già mi viene da chiedere se il 29 febbraio è stato mai scelto per una di queste ricorrenze, potrebbe andare bene per la Giornata delle Rarità. E il 21 giugno, oltre che l’inizio dell’estate, o forse proprio per quello, è la Giornata della Musica, ma non mi è chiaro di quale musica, se solo di quella importante istituzionalizzata, visto che c’è di mezzo anche il MIBACT, insomma quella che trasmettono a RAI5, o di tutta la musica, anche di quella che si sente da una radio pure mezza disturbata che non sai neanche come si chiama la canzone né chi la canta.

Casalinghi disperati

E se i vostri compagni d’infanzia non vivessero nel mondo ideale che credevate, ma si mostrassero per niente virtuosi, bensì meschini o inquietanti? Se vi sentite pronti per guardare in faccia alla realtà seguite la photo/graphic novel Desperate Househusbands, e i suoi spin-off. Non vi preoccupate, non vi prenderà molto tempo, ogni puntata è velocissima da leggere, e per questo vi consiglio anche di partire dall’inizio.

https://desperatehousehusbandslaserie.wordpress.com/

Casalingo in casa d’altri

Dopo il pazzo Delfinato c’è stato un più ordinario Giro di Svizzera, qualcuno con in testa un luogo comune sugli svizzeri potrebbe dire più grigio, in cui l’unica stranezza è stata la vittoria di Pozzovivo che ha staccato tutti in una discesa bagnata. Al Delfinato gareggiano per lo più quelli che preparano il Tour e devono testarsi e semmai azzardano azioni che al Tour non faranno, mentre in Svizzera corrono per lo più quelli che escono stanchi dal Giro, e in questa situazione da sopravvissuti per qualche giorno c’è stata l’illusione che un italiano potesse vincere la classifica finale. Prima Caruso, che non ha vinto neanche una tappa, poi Pozzovivo, ma alla fine è uscito fuori Spilak, forse perché meno stanco per non aver fatto il Giro. Spilak si mise in evidenza a inizio carriera con un ottimo Fiandre nel 2008, poi sulle pietre più nulla ma si è mostrato capace di andare forte in salita e a cronometro. Ma la cosa curiosa è che non sempre ci riesce ad andare forte, o ne ha voglia, ma solo in Svizzera; infatti ha vinto due volte il Giro e una volta il Romandia. C’è Albasini, svizzero autentico, che quando corre in casa si scatena, ha vinto molte tappe nelle due corse, ma si è fatto vedere anche nelle Ardenne o in Spagna (la Tre Valli Varesine non la contiamo, perché devia in Svizzera). Spilak invece no, se fosse svizzero sarebbe più casalingo di Albasini. Una volta ha vinto a Francoforte, portato in carrozza da Moser, ma era tanto tempo fa. In questi giorni si è corso il Giro di Slovenia, dove per inciso nell’ultima volata Cavendish con una gamba sola è arrivato secondo precedendo il meglio dei velocisti italiani. Lì la classifica l’ha vinta Majka, ma niente di che, basti dire che secondo è arrivato Giovannino Perdicorse. Ma se Spilak, invece che in Svizzera, avesse gareggiato in Slovenia, a casa sua, con questa condizione, avrebbe vinto lo stesso? Secondo me no.

La volata degli inseguitori al Fiandre 2008.

LA ZERIBA SUONATA – rock adulto

Uno conosce per sentito dire, anzi, per sentito suonare, il rock neonato e quello in età evolutiva degli anni 60, poi sente quello vizioso dei 70, e poi quello giovanile arrabbiato del punk e quello depresso da suicidio giovanile del dark e quello ancora giovane del pop degli 80, The Smiths su tutti, che sono ragazzi, qualcuno c’ha la spina nel fianco qualcun altro forse no, e insomma si arriva agli enta e uno si chiede se è possibile un rock adulto. Ma non quello che ha più a che fare col blues e la canzone americana, come Tom Waits, né quello di vecchi gruppi che sembrano la caricatura di sé stessi come i Rolling Stones, tantomeno quello tamarro definito Adult Oriented Rock, che rimane una cosa da ragazzi. Ora, ognuno potrebbe trovare quello che intende per rock adulto secondo i suoi gusti, sempre ammesso che gli interessi, ma in quel momento lì, nel 1990, per quello che mi riguarda ci pensò ancora una volta quel newyorchese brutto e antipatico e scostante di Lou Reed, con New York, un gran disco al termine di un decennio poco convincente, da cui vi faccio ascoltare Hold on.

Gli impenitenti

Francesco Casagrande ha quasi 47 anni, passò professionista nel 1992, subito dopo le Olimpiadi, come si usava quando queste erano riservate ai dilettanti, e si ritirò a fine 2005 perché non trovava ingaggio con squadre importanti. Nel 2009 passò alla mtb, dove zitto zitto tomo tomo e anche cacchio cacchio è diventato sempre più forte nel settore marathon. E’ come il suo vecchio rivale Rebellin, solo di un anno più giovane, come la 50enne Edwige Pitel, come tanti altri sparsi per il mondo, che non sai cosa pensarne, se ammirarne la passione e il fatto di dimostrare che a una certa età si può ancora gareggiare a questo livello, di spostare in avanti i presunti limiti umani, oppure che non sanno tornare alla cosiddetta vita normale, o che dovrebbero abbatterli altrimenti non si fermano più, e alla fine non sapendo cosa pensare non pensi niente, che è la cosa migliore. Mirko Celestino ha 43 anni compiuti, passò professionista nel 1996 e si ritirò a fine 2007 per mancanza di motivazioni. Passò alla mtb dove vinse qualche classica, due titoli italiani marathon e qualche medaglia internazionale. Poi il ritiro, l’organizzazione della Sanremo in costume (cioè la sua corsa, che gli è sempre sfuggita, con bici e abbigliamento d’epoca) e poi la nomina a commissario tecnico della nazionale italiana di mountain bike. E sarà il ricordo di quando duellavano sugli stessi traguardi (soprattutto classiche vallonate e selettive), sarà che Casagrande oggi è uno dei più forti in Italia, ecco che Celestino si trova a selezionare per il mondiale marathon un atleta che ha quattro anni più di lui.

 

QUIZ – Tale padre tale figlio

La classifica generale si è decisa all’ultima tappa, per pochi secondi ed è stata dominata dagli stranieri. Le tappe sono state vinte tutte da stranieri tranne una, vinta da un siciliano. Le maglie sono state vinte tutte da stranieri, tranne quella nera per l’ultimo in classifica, vinta nettamente da un italiano.

Domanda: stiamo parlando del 100esimo Giro d’Italia professionisti o del 40esimo Giro d’Italia Under 23?

Risposta: Esatto.