N’est-ce pas?

Mi è piaciuta talmente questa cronometro di Bergen, percorso scenario e pubblico, che ho pensato starebbe bene come Grande Partenza di un Giro d’Italia. Si è partiti anche dalla Danimarca, non c’è questa grande differenza, c’è un tratto di mare. Si voleva partire dagli USA, dal Giappone e, in attesa di partire da Tripoli e fare il trasferimento in gommone, l’anno prossimo si partirà da Israele, si correrà a Gerusalemme, che non è il massimo della sicurezza e della tranquillità. Sembra che si facciano queste scelte con finalità politiche e turistiche sulla pelle dei corridori, ma se le loro associazioni non hanno nulla da contestare vuol dire che va bene così. Del resto, si potrebbe dire, stava saltando il Giro di Turchia per la situazione politica e le poche squadre intenzionate a partecipare, ma a ottobre si dovrebbe correre. La differenza è che in Turchia, essendo la gara tra le ultime arrivate nel World Tour, la partecipazione per le squadre non è obbligatoria, mentre al Giro sì, e allora, fossi un corridore di vertice del World Tour, di quelli che si presume abbiano possibilità di scegliere, quindi non parlo degli Astani, allora direi: Mah, l’anno prossimo mi sembra più congeniale il percorso del Tour. Sì, è proprio la volta di tentare l’avventura in Francia. N’est-ce pas?