Gli anni 90 sono stati il trionfo delle cose finto alternative e, tra tutte, quella che più mi infastidiva era l’accostamento del punk allo skate, però in fondo coerente con i gruppi cazzoni del tempo come Green Day e Blink cento e dispari. Ma alla fine per fortuna Cristo è venuto a liberarci anche da questo turpe connubio che aveva infangato il buon nome del punk, costruito grazie a gentaglia come Johnny Rotten e Mark E. Smith buonanima (buonanima si fa per dire).
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