Il tramonto del tramonto del 2018.
Mese: dicembre 2018
La Zeriba Suonata – Happy New Year Limited Edition
La Zeriba Illustrata augura un felice 2019 solo a quelli che non sparano botti; gli altri ho l’impressione che si credano più in gamba e più furbi di chi si è fatto saltare qualche mano, più o meno come i proprietari di cani pericolosi che si credono più capaci di chi è stato sbranato da un rottweiler. Se poi ci tenete proprio a vedere i botti accontentatevi di quelli sullo sfondo di Fireworks di Siouxsie & The Banshees.
Capodanno Futurista
Filippotommaso era contro le tradizioni, voleva spezzare ogni legame con il passato, pertanto non credo proprio che festeggiasse il Natale. Però il Capodanno credo di sì, l’arrivo del nuovo anno è un balzo nel futuro, e poi quei botti che potevano ricordargli l’amata guerra. Sì, me li immagino i preparativi per il cenone in casa Marinetti, in attesa dell’arrivo dei commilitoni futuristi, chi a cavallo della bicicletta, chi col carroarmato, chi con l’aeroplano, Luigi Russolo con l’automobile e possiamo immaginare cos’era il suo clacson.
La Zeriba Suonata – retrogossip
Nel 1973 vedendo questo tastierista vestito da avvoltoio gay, chi avrebbe pensato che, decenni dopo, con abiti più sobri avrebbe manifestato un’ammirazione per una cantante dagli imbarazzanti trascorsi neomelodici, un’ammirazione che secondo qualche testimone celava neanche tanto un interesse diciamo più ampio, ampio almeno quanto la conformazione toracica della cantante in questione? Forse nel 1973 non si notava che suonasse quel tamburello che faceva un po’ tammurriata? Forse il musicista ambient si adatta all’ambiente dove si trova? O forse di Brian Eno esistono diverse edizioni?
Ma tu guarda uno cosa si deve mettere a scrivere per far ascoltare alle giovani generazioni un classicissimo che manco se lo meritano, trappisti che non sono altro.
Come dormire in modo meraviglioso
E Buonanotte!
La Zeriba Suonata – La Prova del Tempo
Nel 2014 i Temples con Sun Structures fecero un Test of Time ma non lo superarono: gli dissero di ripassare 50 anni prima.
Le mie rosee previsioni
una bici piena di fango
Chissà se per un direttore di rete si può fare un bilancio dei primi 100 giorni come succede per i governi. Un mesetto fa il ciclismo italiano festeggiava la nomina di Bulbarelli alla direzione di RaiSport attendendosi grandi cose. Ma bisogna dire che non siamo nella stessa situazione di quando fu nominato vice, e qui ci sarà già tanto da lavorare per il ripristino dello stato dei luoghi: la priorità al momento a quanto pare è l’accordo con RCS che sarebbe scaduto e sarebbe paradossale che la RAI perdesse Giro e contorno (Sanremo, Lombardia e Tirreno, mica patatine), e poi non ci sono più le due reti che allora poterono consentire la creazione della cosiddetta casa del ciclismo. Inoltre, a questa punto credo che la programmazione sia già ben fissata, almeno fino all’estate, e infine in questi anni oltre al calcio nella rete si sono sempre più imposti quegli sport artisticoidi, acrobatico-teppistici e residuali che andrebbero bene in un programma della De Filippi. Oggi RaiSport è come una bicicletta piena di fango difficile da togliere. E il ciclismo non è l’unico sport in disgrazia, c’è anche l’atletica: abbiamo visto gli Europei di corsa campestre programmati verso notte. Bulbarelli speriamo stia lavorando per cambiare le cose, ma per adesso non abbiamo ancora visto niente, quasi in senso letterale. E già, perché in questo periodo gli sport di squadra supportati da grossi sponsor e la serie C del calcio si prendono il pomeriggio mentre le Coppe del Mondo, del ciclocross e della pista, vanno in notturna, compresa la gara di Zolder di ieri, che è stata un grande spettacolo soprattutto grazie alla migliore Marianne Vos della stagione. O in alternativa c’è RaiWeb, e forse in Rai pensano che chi segue la serie C sia un individuo abbrutito che già fatica ad arrivare fino al Canale 57, mentre chi segue il ciclismo sia aggiornatissimo in fatto di tecnologia e, anche se critica la Sky, si chiede come mai non sia stata ancora inventata una app per il cellulare che serva a togliere il fango dalle bici.
Animali normali e dove trovarli
Stamattina approfittando dell’ultimo giorno della prima tranche di vacanze sono volato nella Grande e anche nella Piccola Russia, sui luoghi della Grande Letteratura Russa, ho scattato alcune foto, e poi sono rientrato a Caserta in tempo per il pranzo e il ciclocross on-line.
Questo è un pesce veloce del baltico che risale baldanzoso la corrente del Volga.
Le russe da noi non hanno una buona fama, per una vecchia faccenda di badanti che strapperebbero i mariti alle italiane, ma su questa faccenda non mi pronuncerò finché non ci saranno dati certi. Però le testimonianze sul fenomeno vengono solo da terzi, mai che si sia ascoltato un diretto interessato, anche perché sembra siano tutti morti prosciugati. Questa nella foto non si spaventa ma si pavoneggia perfino come una diva e invece è solo una stupida oca.
Passando per l’Ucraina mi sono fermato presso la fattoria Didan’ka dove un gruppo di papere si gode il sole evitando di entrare nell’acqua ghiacciata.
Questo è il brutto anatroccolo, personaggio di una nota favola del folklore locale.
E questa è la più classica delle papere, e non mi riferisco a qualche portiere di calcio.
Il Dnepr scorre impetuoso, come il tempo, e già si è fatta ora di tornare.
Se vi sembra che in questo reportage ci siano delle lievi imprecisioni o comunque delle cose che non vi convincono tenete presente che non a caso qui non lavoriamo per il National Geographic.
La Zeriba Suonata – Natale strumentale
Se non volete entrare in confidenza con i cantanti confidenziali che hanno fatto tutti il loro bel dischetto di canzoncine natalizie, e se vi siete stufati delle uscite lamentose di Moz, prendete due piccioni con una fava e, anche se o forse proprio perché non c’entra niente col Natale, suonate pure un pezzo di The Smiths ma strumentale. E non fidatevi dei siti che vi propongono il testo di Oscillate Wildly, ci troverete dim dim dim dim dim …