Zona rossa

Immagino che in questi giorni vi siate appassionati a questo testa a testa che poteva avere un esito a sorpresa perché non era da escludere che dopo il fidanzato di Urska Zigart al Tour e il fidanzato di Hannah Barnes al Giro si completasse alla Vuelta un filotto di vincitori outsider. Ma il britannico Hugh Carthy non ci risulta fidanzato con qualche ciclista e poi con i suoi 26 anni sembra già vecchio per gli standard stagionali. E così se la sono giocata fino all’ultimo Roglic e Carapaz, due collaudati perché già vincitori di un grande giro. Alla fine la maglia rossa l’ha indossata Roglic ma quando l’anno prossimo partirà per un nuovo grande giro questa vittoria non impedirà ai commentatori di tirare ancora in ballo la sua debolezza nella terza settimana, e già lo stanno facendo dopo le difficoltà avute sull’ultimissima ascesa, tanto più che questa Vuelta è durata due settimane e mezza. Carapaz ha dimostrato di essere al momento forse non il più forte ma certamente il più affidabile del suo squadrone, che proprio alla Vuelta tanto squadrone non era, ma del resto questo non si può organizzare a tavolino e non so chi avrebbe immaginato quelle prestazioni di Ganna e Dennis in Italia. Infine Carthy è riuscito a prendere un buco nell’ultima tappa per velocisti e ad aumentare a oltre un minuto il suo distacchino dal primo. A proposito di fidanzati, oggi l’ex della futura campionessa del mondo Puck Moonen ha vinto il suo primo titolo internazionale tra gli élite. L’europeo di quest’anno è stato il primo titolo assegnato da qualche anno a questa parte in contumacia di entrambi i fenomeni della specialità, che però ha dimostrato di essere spettacolare a prescindere dai partecipanti, sempre a patto che si imbrocchi il percorso, e quello di s’Hertogenbosh, anche se veloce, presentava tutte le tipologie di difficoltà. Iserbyt ha battuto Michel Vanthourenhout, fratello di Dieter e cugino del commissario tecnico Sven, che oltre che suo connazionale è anche compagno di club, inizialmente facendo gioco di squadra e poi quando gli altri erano lontani duellando alla grande. Alla fine sorrisi e congratulazioni tra i due che evidentemente hanno dimenticato le polemiche dell’anno scorso quando il più vecchio criticò le scelte tattiche del giovinastro con la faccia da rockstar sfigata dandogli un ceffone in corsa. Terzo è arrivato il primo atleta di casa, il marito di Lucy Garner Van Der Haar, assolutamente irriconoscibile perché ha fatto il contrario del suo solito: è partito piano, ha saltato gli ostacoli in bici e soprattutto non è mai caduto.