I mercati e la recessione
Le misure per l’alluvione
Il piano e la transizione
Il bonus e l’inflazione
Gli stipendi e la finanza
Giorgio Armani e la Lufthansa.
Solo i 5 morti sul lavoro
In sole 24 ore
Non sono in prima pagina
Su Il Sole 24 ore.

I mercati e la recessione
Le misure per l’alluvione
Il piano e la transizione
Il bonus e l’inflazione
Gli stipendi e la finanza
Giorgio Armani e la Lufthansa.
Solo i 5 morti sul lavoro
In sole 24 ore
Non sono in prima pagina
Su Il Sole 24 ore.
Nel 1948 la Costituzione repubblicana italiana abolì i titoli nobiliari, ma i titolari e i loro adulatori continuarono a usarli, e ancora oggi sui manifesti funebri si possono leggere le sigle ND o NH.
Il governo di alto profilo ha disegnato una legge che riconosce un equo compenso ai professionisti ma si oppone al salario minimo.
Il governo di cui sopra ha previsto il procedimento penale per chi rende dichiarazioni false per ottenere il reddito di cittadinanza e l’indulgenza plenaria per gli evasori fiscali.
L’ex leader delle forze ora al governo si vanta di essere seguito in ospedale da uno staff di professori e ci tiene a farlo sapere, tramite le sue numerosi televisioni, agli italiani che hanno difficoltà ad accedere al pronto soccorso o a prenotare una visita specialistica.
C’è una ex pattinatrice canadese di origine rumena, di cui ometterò il nome, che vorrebbe partecipare alle prossime olimpiadi nel ciclismo. Per finanziare il suo progetto è ricorsa alla piattaforma onlyfans su cui i suoi fans pagano per vedere le sue foto, che però non ritraggono bici caschi e borracce, ma quelle parti del suo corpo che in genere la divisa da ciclista cela agli occhi degli spettatori, e in particolare proprio quelle che poggiano sul sellino, quando si dice gli argomenti pertinenti. Insomma roba da far rivalutare Puck Moonen, peraltro ben più avvenente, ma non stiliamo classifiche fuori luogo. Il punto è che le formazioni non le decidono i fans ma i selezionatori delle nazionali che in genere – ma non ci metterei la mano sul fuoco – usano ben altri criteri. E immagino che, anche se nuova dell’ambiente, questa neociclista dia un’occhiata alle gare o almeno ai risultati, e nel caso avrà saputo, forse con suo dispiacere, che la Parigi-Roubaix è stata vinta proprio da una sua connazionale, quindi un’agguerrita rivale per la partecipazioni ai Giochi. E poi anche la gagliarda Alison Jackson usa i social, forse fino a pochi giorni fa lo sapevano solo gli addetti ai lavori, e diciamo che pure in questo ambito lei batte l’altra canadese di parecchie biciclette, per usare il linguaggio ciclistico, perché tra le altre cose balla, come del resto ha fatto anche nel velodromo di Roubaix dopo la vittoria, tenta di insegnare a ballare al suo cavallo, mangia patatine vere e pizze immaginarie, e con la pietra che costituisce il trofeo della Roubaix ha proposto la sua versione di I Wanna Rock dei Twisted Sister che per l’occasione è diventata I Won A Rock.
Nel mondo in continua evoluzione dell’intelligenza artificiale rientrano dei programmi per creare immagini come Midjourney. Per quel poco che ne so c’è poco da fare, nel senso che basta fare una richiesta con un testo e il programma crea un’immagine attingendo all’immenso archivio di internet. Si può chiedere di immaginare “un suv nero parcheggiato in seconda fila vicino a una pizzeria nella Città ideale di Piero della Francesca” oppure “una ragazza come l’avrebbe disegnata Picasso mentre passava dal periodo blu a quello rosa e contemporaneamente correva dietro alla modella con i pantaloni abbassati”. Il programma può essere utile o divertente, ma per chi vuole fare il disegnatore non credo dia soddisfazione creare così. Comunque l’Uomo, avendo un’alta considerazione di sé stesso, non gradisce che si dica in giro che ci sono robot o software o programmi più intelligenti di lui, e allora ne parla sempre male ed è convinto di essere più intelligente, anche se a vedere la gran parte dei personaggi che vivono in tivvù o sui social si direbbe proprio l’esatto contrario. Però nessuno vieta di lanciare una sfida a questi programmi, ma non la solita partita a scacchi. Ecco, si potrebbe sfidare Midjourney a fare il percorso inverso: guarda questa immagine e dimmi cosa ti sembra. Ad esempio, prendiamo la copertina di Pocket Revolution, album del 2005 della band belga dEUS, ricordato di recente dal blog myspiace, un disco che io manco conoscevo perché ho solo The Ideal Crash.
L’immagine è di Don Lawrence, fumettista inglese che disegnò Storm, il tipico fumetto adatto a Lanciostory. L’illustrazione non si capisce bene cosa rappresenti, un edificio gigantesco, una città, un centro direzionale, un rione popolare, un centro commerciale, che ne so. Ma appunto per quello la mostriamo al programma intelligente e gli chiediamo questa cos’è e vediamo cosa ci risponde. Io per contro direi che è “uno di quegli edifici, spesso fabbriche abbandonate, che si possono vedere in Belgio lungo il percorso delle corse ciclistiche, come l’avrebbe dipinto Hieronymus Bosch se fosse vissuto ai tempi di Métal Hurlant”.
Per la posta uso molto di più gmail, ma ho anche una vecchia casella libero e, da quando hanno risolto quel problemino durato pochissimo, è aumentata la posta indesiderata e allora ci siamo dovuti dividere il lavoro: una parte libero me la fa già trovare nello spam, l’altra parte ce la mando io.
Mi lasciano indifferente le indizioni di “giornate di” e le proclamazioni di “capitali di”, anzi a volte mi sembrano pure ridicole, mi pare che servano soprattutto a mettersi la coscienza a posto le prime e a ricevere un po’ di fondi le seconde. Lo stesso vale per il riconoscimento di “Patrimonio mondiale dell’Umanità di Tutto il Mondo”. L’anno scorso Procida era la capitale italiana della cultura e pur seguendo il TGR non ho capito cosa si sia fatto di concreto, ma immagino che ora i procidani si sentano più culturali. O forse delle eventuali iniziative il TGR non si è interessato molto perché più impegnato a parlare della squadra di calcio del Napoli. Ecco, ora proprio la famigerata città capoluogo, che ha dedicato lo stadio cittadino al famigerato calciatore che giocava indifferentemente con i piedi e con le mani, si è candidata come Capitale Europea dello Sport 2026. E per quanto trovi queste iniziative un po’ ridicole e pure ipocrite, comunque non mi parebbe una cosa opportuna, e se fossi tra i votanti metterei la croce sulla casella con la scritta “Noooo, assolutamente no, non se ne parla proprio!” e questo per un semplicissimo motivo: Napoli non ha né un velodromo né una pista di bmx, hai detto niente.
Il pistard Marshall Walter Taylor detto Major, il primo nero di colore a vincere un mondiale di ciclismo, combatteva contro gli avversari che non volevano correre contro di lui arrivando anche a farlo cadere, contro le associazioni ciclistiche americane, ma trovava conforto nella religione che gli vietava di correre di domenica. E dato che questo blog rispetta tutte le religioni (non ridete) questo post esce di sabato e non nel Giorno del Signore.
Alberto Bettiol ha vinto il cronoprologo del Tour Down Under con il meteo a favore perché dopo di lui il diluvio, o comunque una pioggia che ha rallentato se non fatto cadere molti avversari. Alla seconda tappa gli sono venuti i crampi, qualcuno ha scritto che a inizio stagione ci sta, ma se è per questo lui pure all’appuntamento clou come le Olimpiadi ma sorvoliamo, quindi non c’era motivo di arrabbiarsi. Ma lui l’ha fatto e ci ha messo un supplemento di arrabbiatura perché la motoripresa voleva documentare un momento importante, dato che il toscano era ancora inopinatamente in testa alla classifica, ma Bettiol non gradiva e prima ha invitato la moto ad andarsene, ma non si può pretendere che nel giù sotto capiscano il toscano con accento toscano, e allora per meglio chiarire il concetto Bettiol gli ha tirato addosso una borraccia. La giuria non aveva visto niente, eppure il giorno prima era stata molto attenta e fiscale perché aveva squalificato l’americano Knox in quanto, attardato da una caduta e da una visita accurata del medico, aveva sfruttato la misericordiosa scia delle ammiraglie per recuperare. Solo che le immagini del fattaccio erano andate in mondovisione – hanno ragione gli psicocomplottisti a dire che siamo sempre spiati – e con calma ha comminato al cicloteppista una multa di 2000 franchi svizzeri poi dimezzata ma nessuna squalifica, per cui Bettiol è rimasto in gara e in teoria potrebbe anche vincere qualche altra tappa, in realtà no perché in 10 anni di professionismo ha vinto 4 corse e per quest’anno è già oltre la media. Però viene in mente che nel 2021 l’UCI diventò ambientalista e per diminuire l’impatto ambientale di auto moto ed elicotteri al seguito delle corse decise di sanzionare i ciclisti che buttavano le borracce fuori dalle aree verdi predisposte allo scopo. Inutile dire all’UCI che le borracce sono spesso raccolte dagli appassionati e tanti praticanti dicono che così gli è venuta la passione per il ciclismo, affermazione peraltro patetica oltre che poco credibile perché lungo il percorso ci vai se sei già interessato alla corsa, e poi dovremmo forse supporre che ci siano tanti appassionati di pallavolo femminile perché raccolgono i pantaloncini delle giocatrici? Comunque sia la politica del terrore iniziò al Giro delle Fiandre del 2021 dove per le pari opportunità furono multati di 1000 franchi svizzeri (cioè come Bettiol) nella prova maschile Michael Schär e nella prova femminile Letizia Borghesi che allora non aveva neanche un contratto da professionista, ma i due furono anche squalificati. Quindi, facendo due conti, se un ciclista si è distratto alla green-zone e non sa dove buttare una borraccia gli conviene tirarla alla motoripresa.
Domenica Mathieu Van Der Poel è tornato a correre e anche a vincere e può mettersi alle spalle il brutto episodio dell’arresto in Australia la notte prima dei mondiali. Ma viene da pensare che l’ha scampata bella, perché poche settimane dopo alla missione dell’ONU per la prevenzione della tortura è stata impedita l’ispezione nelle carceri australiane. Però questa notizia ne nascondeva un’altra al suo interno, giù sotto, perché solo altre tre volte le visite della Commissione sono state sospese: in Ruanda, in Azerbaigian e in Ucraina; sì, proprio nello stato di cui si caldeggia l’ingresso nell’Unione Europea.
Lo chiamano graphic journalism perché fa più figo ma si tratta di fumetti, o peggio testi con illustrazioni, su argomenti di attualità, e da noi anche su personaggi cari all’intellighenzia o su qualcuno dei tanti misteri dell’Italia che poi vuole dare lezioni all’Egitto (e in effetti ne avrebbero bisogno perche a loro certe cose vengono meno bene), ma di questa moda non possiamo fare una colpa a Guy Delisle, che del genere è maestro. Il fumettista e animatore canadese ha pubblicato reportage da Cina, Corea del Nord, Birmania, Israele, ma anche storie autobiografiche, sempre con tono pacato se non divertito. L’ultimo è Cronache di gioventù (in Italia pubblicato da Rizzoli/Lizard a inizio anno), in cui racconta dei suoi lavori estivi. Durante le vacanze dalla scuola Guy faceva un colloquio presso una fabbrica, lavorava e veniva pagato come gli operai del suo stesso livello, col disappunto di qualche collega che non gradiva che un ragazzo agli inizi guadagnasse quanto lui. Lavorava in una cartiera con macchinari enormi e pericolosi, ma c’era grande attenzione alla sicurezza sul lavoro perché evidentemente in Canada un incidente sul lavoro non è solo uno spiacevole contrattempo come in Italia, e dato che Delisle è nato nel 1966 e ha iniziato a lavorare a sedici anni questa attenzione esisteva già nei primi anni 80.
Ricordo compagni di scuola e coetanei che negli anni 70 passavano praticamente tutte le vacanze estive al mare, anni in cui gli italiani iniziarono a perdere il senso della misura, ma dato che non tutti potevano permettersi di vivere al di sopra dei propri mezzi, ricordo anche tanti ragazzi che in estate si alternavano come garzoni nel negozio del mio barbiere, forse perché i genitori speravano che imparassero un mestiere o forse solo per tenerli un po’ occupati. Poi, come saprete, in Italia c’è stata una disgrazia, il governo di un fiorentino, il politico più odioso dai tempi di Craxi, che si è inventato l’alternanza scuola-lavoro e nello stesso tempo ha indebolito gli ispettori dei vari enti, col risultato che gli studenti lavorano non retribuiti in contesti insicuri, una cosa che interessa poco anche alla sinistra, che era nel governo del fiorentino e che nei titoloni dei suoi giornali mostra di avere altre priorità. E la beffa è che qualcuno di recente chiedeva una maggiore attività degli ispettori, ma non per far rispettare le norme su igiene sicurezza assicurazione e previdenza, ma per verificare se i famigerati percettori di reddito lavorassero da qualche parte. Ora la Sora Premier vuole incontrare i sindacati per discutere del lavoro “senza preconcetti”, ma non ho capito cosa intende per “preconcetti”, forse quelli su un salario decente la sicurezza sul lavoro e altre sciocchezze del genere?