La Zeriba Suonata – La Divina Commedia

Finisce il 2021 e quindi anche l’anno dantesco. Possiamo uscire a riveder le stelle? Sperando che le luci in cielo siano davvero stelle e non botti. La Divina Commedia con le sole illustrazione di Gustave Doré lo leggerò, anzi lo guarderò l’anno prossimo, che ormai è davvero prossimo, e ci salutiamo con The Divine Comedy, il gruppo dell’irlandese Neil Hannon che, inserito nel calderone brit-pop, con le sue canzoni bacharach-walkeriane avrebbe meritato maggior successo.

The Divine Comedy – I Like

The Divine Comedy – Tonight We Fly

La Zeriba Suonata – Unisci i puntini da 1 a 4

1. Quei pochi pezzi che avevo ascoltato della band americana Death Cab For Cutie non mi erano sembrati niente di che, però vengono citati spesso e allora ho voluto approfondire. I Death Cosi sono in giro dagli anni 90, suonano power-pop e alcuni loro pezzi meritano davvero.

For What Reason

2. Il punto è che continuando ad approfondire si entra in un circolo vizioso di musicisti che partecipano a più progetti. Ben Gibbard, leader dei DCFC, fa parte anche dei The Postal Service la cui prolificità (2 dischi in 7 anni) è inversamente proporzionale alla stima dei critici.

Natural Anthem

3. Nei Postal Service canta(va) Jenny Wilson che poi come solista mi sembra una folkettara abbastanza scontata, meglio nei Rilo Kiley.

Let Me Back In

4. E poi avrete notato che la musica dei Postal Service è più elettronica rispetto a quella dei gruppi finora ascoltati. Il merito è di Jimmy Tamborello, il cui alias più apprezzato e attivo è Dntel col quale proprio sul finire del 2021 ha pubblicato Away, uno dei miei dischi preferiti in questo anno comunque non esaltante.

A Sense Of Dread

Comunicato sindacale

Ogni volta che in Italia è indetto uno sciopero di qualsivoglia sigla e categoria i servizi giornalistici della RAI, al pari di quelli delle altre reti nazionali, sono incentrati sui disagi veri o presunti arrecati ai cittadini e non danno notizia delle motivazioni vere o presunte dello sciopero. L’unica eccezione è costituita dagli scioperi dei giornalisti RAI perché non essendoci oggettivamente alcun disagio di cui dare conto resta il tempo per leggere all’inizio e alla fine di ogni notiziario il comunicato sindacale con le motivazioni dello sciopero. Tra l’uno e l’altro c’è spazio per dare in breve le notizie principali della giornata. Tra i principali avvenimenti di cui il TGR Campania ha messo al corrente il suo pubblico c’era la ripresa degli allenamenti della squadra di calcio del capoluogo regionale.

Questo post va in onda senza illustrazioni. Ci scusiamo con i lettori per il disagio.

Glam quiz

Se in queste feste vi è rimasto un po’ di tempo per un altro gioco eccovi un quiz per mettere alla prova le vostre conoscenze in fatto di modellismo, cioè no, volevo dire di fotomodelle. Sapreste dire il nome delle tre bellezze raffigurate in queste foto prese da internet?

Però, a guardarle bene mi sembra di averle viste in altro contesto; comunque se anche voi avete dei dubbi sulla loro attività le soluzioni sotto le foto con il loro curriculum vitae possono fugarli.

1. Annemarie Worst: vincitrice di un Campionato Europeo e di una Coppa del Mondo di ciclocross.

2. Sophie De Boer: vincitrice di una Coppa del Mondo di ciclocross; ritirata.

3. Daphny Van Den Brand: vincitrice di un Campionato Mondiale, di quattro Campionati Europei e di tre Coppe del Mondo di ciclocross; ritirata.

Idioti

Ogni tanto spunta qualcuno che vorrebbe celare ai ragazzi alcune fiabe o racconti ritenuti diseducativi oppure offensivi o discriminatori verso alcune categorie di persone, e pensavo che se la censura del politicamente corretto si applicasse alla narrativa dell’Europa dell’est ne troverebbe di cose da tagliare, ad esempio i racconti di Isaac Bashevis Singer, il fratello nobel del grande scrittore Israel Joshua Singer, il quale ad esempio dipinge come un villaggio di sciocchi la cittadina polacca realmente esistente di Chelm, la cui comunità ebraica fu annientata durante la Shoah. Nel libro Zlateh la capra, pubblicato di recente da Adelphi, sono raccolti sette racconti, di cui alcuni ambientati tra gli idioti di Chelm, illustrati dall’americano Maurice Sendak che disegna dei personaggi grotteschi non molto lontani dai mostri selvaggi del suo libro più famoso.

Feste in fanghiglia

Il periodo di Natale, come tutto il Mondo sa e come dice anche il santo padre (titolo conteso da Adrie Van Der Poel padre di Mathieu e Sven Nys padre di Thibau), è la festa del ciclocross: tra Santo Stefano e il 2 gennaio si disputano molte gare importanti, nonostante qualche cancellazione per le restrizioni anticovid. Però è anche il periodo dei pranzi e delle riunioni familiari e le due cose non vanno d’accordo, e i ciclisti a Natale hanno banchettato con pasta in bianco e pollo, praticamente quello che i medici prescrivono agli ammalati, e non sappiamo se per insaporirli Wout Van aert ci ha aggiunto un po’ di quei chetoni che piacciono tanto alla Jumbo. Ma se a Dendermonde per la Coppa del Mondo dopo qualche tempo abbiamo rivisto la Signora Alvarado non è perché si è ricongiunta alla figlia in occasione delle festività, è solo che, sempre per le ulteriori restrizioni, è stata vietata la presenza di pubblico e quindi gli addetti ai lavori erano più visibili rispetto alle gare recenti, però, purtroppo per lei, c’è da dire che, per come correva e incitava la figlia lungo il percorso, la Signora sembra la più in forma della famiglia mentre Ceylin stenta a tornare ai suoi livelli, ma va sempre meglio della sua rivale di prima del covid, Annemarie Worst che manco c’era. Le atlete, intervistate subito dopo la ricognizione e non prima della partenza forse perché sembra brutto mostrarle col viso pulito, hanno detto che il percorso era più duro dell’anno scorso, ma nessuna è affondata nel fango come capitò a Katie Compton, la cui erede Clara Honsinger è arrivata seconda e ha detto che avrebbe potuto vincere se la gara fosse stata più lunga di 5 minuti, ma penso che Lucinda Brand avrebbe vinto lo stesso, ha solo controllato nel finale per non rischiare e poi cosa sono 5 minuti per una che ha fatto classifica al Giro d’Italia. Marianne Vos non sembrava a suo agio ma deve farsi comunque notare, e dopo una partenza a razzo in lotta con le giovanissime e una gara con momenti di difficoltà ha concluso al quarto posto con uno sprint lunghissimo e accanitissimo in cui ha superato quelle stesse ragazzine, tra cui brilla Puck Pieterse perché, tra uomini e donne, è stata l’unica a saltare gli ostacoli in bici. Un quarto posto non aggiunge niente alla carriera di Marianne ma si vede che lei si diverte anche con questo, come quei colleghi uomini che anche se ormai puntano più alla strada non sanno stare senza sguazzare un po’ nel fango.

E infatti in campo maschile c’era il primo confronto stagionale tra i tre grandi, Van Der Poel-Van Aert-Pidcock, e per un po’ Toon Aerts ci ha illusi che potesse essere il gaudente quarto litigante, ma poi Van Aert ha preso il largo, Van Der Poel ha navigato in seconda posizione e con plateali gesti mostrava di avere di nuovo problemi alla schiera, Aerts si è accontentato del terzo posto e i piccoletti hanno pagato il percorso non adatto alla loro statura: Pidcock Iserbyt e Van Der Haar sono arrivati ottavo nono e decimo in fila cantando Ehi-Ho! Ehi-Ho! Ma a proposito di Natale, si sa che è anche periodo di brindisi, e chissà che non sia stato qualche goccetto di troppo a far dire al commentatore RAI che Van Der Poel è figlio di un fuoriclasse e nonno di Poulidor (cioè nonno di suo nonno), o ancora, verso i tre quarti di gara, che mancava poco alla fine e poco dopo che la gara era ancora lunga. Forse il tempo è relativo, è una questione di mondi paralleli, o di sliding doors, anzi, di sliding canale, dipende da quale canala si sceglie di percorrere, perché secondo la sua filosofia la vita è tutta una questione di canale.