
Acqua e Fuoco

Quando scrivono cose tipo: “Le Borse europee chiudono in pesante rosso dopo il rimbalzo della sessione precedente: sono tornate le vendite sulle banche, con la pressione che si è abbattuta ancora sul Credit Suisse e su tutto il settore europeo. (…) L’azionista Saudi National Bank ha detto che non fornirà ulteriore liquidità non potendo andare oltre la quota del 10%. (…) Il titolo era stato fortemente sotto pressione già nella seduta della vigilia, dopo che la banca aveva ammesso di aver trovato «concrete debolezze» nelle relazioni finanziarie degli ultimi due anni a causa di controlli interni inefficaci” e anche cose più oscure, chi ne capisce di finanza capisce cosa è successo, chi non ne capisce può più opportunamente capire che le bombe non sono l’unica mostruosità creata dal genere umano.
Quando nel 1979 mi iscrissi al corso di laurea in sociologia c’era chi scherzando mi chiedeva se ero terrorista, perché alla facoltà di Trento aveva studiato con scarso profitto qualche personaggio di piombo. Quelle persone scherzose ne sapevano poco del corso di laurea in sociologia (solo a Trento c’era la facoltà) ma neanche io ne sapevo qualcosa, e infatti rimanevo deluso dall’ambiente man mano che conoscevo tristi docenti e altri studenti, alcuni dei quali mi chiedevo perché si fossero iscritti lì. Mi dicevano che c’era pure un prete, non so se si potesse ritenere uno studente lavoratore, una figura non rara all’epoca quando non c’erano i numeri chiusi e si poteva studiare anche solo per diletto. E a studiare materie che secondo me dovevano aprire la mente alle persone c’era una ragazza che si svelava razzistina già prima del tempo degli sbarchi e che non si capacitava del fatto che spendessi 5000 lire per una rivista di fumetti (Comic Art), avrebbe capito Topolino ma una rivista no. E poi c’era un hinterlandese che si vantava di conquiste femminili stradali e fugaci e raccontava di come ogni tanto si procurava un po’ di soldi a danno delle agenzie assicurative. Quando il corso di laurea andava riassestandosi dopo il terremoto dell’80, su invito di un docente suo estimatore venne in visita pastorale Francesco Alberoni, che aveva da poco pubblicato Innamoramento e amore che fu l’avvio della sua svolta fru-fru. L’aula era riempitissima, c’era grande attesa o curiosità per il personaggio famoso, ma il collega hinterlandese così volle esprimermi il suo disinteresse per quel libro: “Innamoramento e amore: roba da ricchioni.”
Soft Cell – Kitchen Sink Drama
Non perdere in edicola le avventure di FLAT TEX, l’uomo che sparava alle aliquote.
Un fumetto di alto profilo.
Su una cosa siamo d’accordo, di dare alla gente quello che vuole, ma i Kinks dicevano che la gente vuole sempre di più, io invece non so, penso che potrebbero pure accontentarsi di poco.
The Kinks – Give The People What They Want
Tex l’ho letto da bambino, in seguito quasi mai, mi piacciono i fumetti ma il genere western non mi attira neanche a cinema. E l’altroieri volevo leggerne un numero di una vecchia collana che non ricordo neanche quando lo comprai, ma dopo poche pagine l’ho buttato. Era una lettura pesante, verboso che pareva quasi un racconto illustrato, e poi c’è una cosa che non meraviglierà chi l’ha letto di più, una cosa di cui ho trovato tante conferme su internet: per Tex Willer, nonostante fosse stato nominato rappresentante legale dei Navajos o qualcosa del genere, gli indiani buoni sono quelli che fanno quello che dice lui, per gli altri ci sono pugni pistolettate e soprattutto epiteti razzisti, “musi rossi” e cose così, e questo vale anche per altri stranieri. In questo si può dire che è molto attuale, e buon per lui che non è stato mai pubblicato dalla Penguin.
12 anni: più o meno due lustri e mezzo, un ottavo di secolo, tre cicli olimpici. Ai coraggiosi imprenditori italiani, sempre solleciti nel lamentarsi di inefficienze di qua e burocrazia di là, 12 anni sembrano pochi per convertire la produzione industriale. Però intanto, tra un lamento e l’altro, gioverebbe qualche aiutino statale anche se si ha la sede legale molto altrove.