La Zeriba Suonata – IA di qua, IA di là

Isobel Campbell, cantante nella premiata ditta Belle and Sebastian e poi folksinger in proprio, l’avevo lasciata che aveva fatto società con la buonanima (mai come in questo caso si fa per dire) di Mark Lanegan, cioè alle prese con un immaginario stantio di autostrade polverose, auto impolverate e con le gomme consumate, motels, letti sfatti, bicchieri sporchi di whisky, mozziconi di sigarette, fondi di caffè, briciole di mcpanini, mura scalcinate, muffa, scarafaggi eccetera. Poi, dopo un nuovo disco solista che mi è sfuggito, ritorna con Bow To Love, e qualcuno la accosta a Holly Herndon, la musicista la cui fama è inversamente proporzionale all’influenza sulla musica a venire, ma sentendo il disco mi pare un accostamento fuori luogo, musicalmente c’è un po’ di elettronica ma qualche volta può ricordare Stereolab o Morcheeba, niente di sperimentale. Forse ci può essere qualche affinità nei temi trattati, l’intelligenza artificiale, ma – dico io – vi state fissando tutti quanti con questa IA, o AI a seconda della lingua? Pure quel capo di stato estero che veste sempre di bianco è corso al G7 a Mirabilandia (o era in un outlet?) a dire la sua su questa frociaggine dell’intelligenza artificiale. Rilassatevi, tanto arriverà prima la bomba definitiva.

Isobel Campbell – Om Shanti Om